Chiesa di Santo Stefano

Orientata regolarmente ad est, la chiesa di Santo Stefano sorge a sud-ovest dell'antico nucleo di Mori; l'esistenza di un edificio sacro già di rilievo è documentata nel XII e XIII secolo, ma quello attuale deve le sue forme alla ricostruzione seicentesca, proseguita poi nel Settecento con l'ampliamento del presbiterio. Della prima chiesa rimane il campanile.

 

Principali avvenimenti storici: Fine XII sec., prime notizie sulla chiesa 1214: la chiesa risulta essere dedicata a S. Stefano 1611 -1618: ricostruzione dell’intero edifico nelle forme simili alle attuali. 1620 – 1645: lavori di completamento e decorazione, con la realizzazione di tre altari laterali, dei portali d'ingresso e della decorazione in stucco di bottega lombarda che interessa l'accesso alle cappelle e l'arco santo. 1733 – 1750: ampliamento e decorazione presbiterio 1872 – 1892: ampliamento verso ovest della chiesa, con la costruzione del coro. 1915 – 1918: durante la prima guerra mondiale crollò parte della volta della navata. 1920 – 1925: Nel 1920 l'edificio venne risanato; le volte furono decorate nuovamente nel 1923 da Carlo Donati e Francesco Rossi di Milano. Nello stesso periodo venne costruito il protiro antistante la facciata e fu steso l'intonaco esterno. 1987 – 1987 La torre campanaria fu interessata da un restauro nel 1987 1999 – 2000 Si realizzarono il consolidamento statico del terreno su cui poggia la chiesa, il restauro dello scalone del fianco nord, dei parapetti e dei terrazzamenti e la sistemazione di pavimentazioni e percorsi. 2012 – 2016 restauro dell’interno e del campanile.

 

La facciata a due spioventi è preceduta da un avancorpo a salienti con protiro centrale sostenuto da colonne su alti plinti. Il presbiterio rettangolare, segnato da cantonali sfalsati in pietra a vista, è dotato di due finestre mistilinee sul lato destro e una sul lato sinistro; ad esso si appoggiano i volumi della sacrestia (a sinistra) e di un ambiente di deposito (a destra). Il portale è in stile barocco, realizzato con marmi policromi di Castione, una località nei pressi di Mori.

Altro ingresso sul lato nord, preceduto da una scalinata risalente al 1882, collega la chiesa alla piazza. L’acceso sul lato sud è anch’esso preceduto da un pronao.

All'interno l'ampia navata unica, coperta da volte a botte, è preceduta dall'avancorpo d'ingresso con la cantoria, Lungo le fiancate, scandite da pilastri raccordati in alto dal cornicione modanato, si dispongono simmetricamente sei cappelle ospitanti gli altari laterali. Entrati sulla sinistra è visibile il Battistero. La Fonte in pietra (XVII sec.) è ospitata in una nicchia con un dipinto murale di Carlo Donati (pittore veronese) databile al 1923 rappresentante il Battesimo di Cristo.

L’aula centrale, in stile barocco, è sovrastata da una volta con decorazioni in stucco, realizzata nel 1920 dopo i danni provocati dalla prima guerra mondiale. Gli stucchi delle pareti, sopravvissuti ai danni bellici, risalgono probabilmente al XVII sec. Gli affreschi (1923) sono opera del pittore veronese Carlo Donati (1879-1949). Alcune parti risultano purtroppo danneggiate. Lateralmente, sulle vele, possiamo individuare quattro medaglioni con gli Evangelisti.

Al centro l’affresco più grande presenta “l’Assunzione della Vergine”, verso l’arco Santo troviamo “L’Adorazione del Santissimo” mentre verso l’entrata principale un “Allegoria del Paradiso”.

Sul lato sud dell’aula (a destra guardando l’altare principale) troviamo tre altari (tutti gli altari della chiesa sono degli ottimi esempi di uso della policromia del marmo). Il primo eretto nel 1635 è dedicato a San Antonio da Padova, visibile nella pala d’altare del XVII sec. (Autore di altare e pala sono sconosciuti) Il secondo (1635) è L’Altare di Santa Caterina, con preziosi inserimenti in marmo giallo. Da ricordare qui che numerosi marmi che adornano la chiesa provengono dai monti che circondano di Mori e soprattutto dalla zona di Castione.

La pala d’altare raffigura lo “Sposalizio mistico di Santa Caterina, S. Pietro e un donatore” è opera di Francesco Verla (Villaverla (VC) 1470 – Rovereto 1521) Il terzo è l’altare di Sant’Agnese, (datato 1732), che ospita la statua lignea policroma della santa, databile al XX secolo. Lo stile architettonico dell’altare è invece un buon esempio di tardo-barocco. Sul lato nord (a sinistra guardando l’altare) troviamo: Altare del Crocefisso, (datato 1629), scultura in legno del XIX sec. Altare di San Carlo Borromeo (datato 1623), pala d’altare di Adolfo Mattielli (Soave, VR, 1833 – 1966) Altare di San Luigi Gonzaga (datato 1732), simile all’altare corrispondente sulla parete sud (San. Agnese), sia per lo stile architettonico che per la datazione della statua lignea (XX sec.)

Arco Santo: Decorazioni stucco del XVII sec. Con quattro angeli (due in estasi sull’arco, due oranti nel registro superiore), che circondano il Crocifisso ligneo databile al XVII sec. Alla base delle colonne due putti reggi mensola (databili 1735-1750), opera di Teodoro Bendetti (Castione (TN) 1697- Mori (TN) 1783) Ai lati dell’altare due altari opera di Cristoforo Benedetti di Castione (Castione (TN) 1657 – 1740). A sinistra l’altare di San Giuseppe col Bambino (dat. 1713), pala con “San Giuseppe col Bambino e fedeli” opera di A. Mattielli (Soave, VR, 1833 – 1966) A sinistra l’altare della “Beata Vergine Immacolata” (dat. 1696), con la relativa statua policroma in legno (dat. XX sec.)

 

Presbiterio e Abside: Il presbiterio (dat. 1735 – 1750) è opera di Teodoro Benedetti (Castione (TN) 1697 – Mori (TN) 1783), su progetto del padre Cristoforo Benedetti (Castione (TN) 1657-1740). Sopra il basamento troviamo due angeli reggi candela in stucco, opera della bottega Benedetti, e quattro angeli in marmo bianco di Carrara, dello scultore Dominikus Molig (La Valle (BZ) 1691- Weilen Morin (BZ) 1791) Nell’abside si colloca la pala rappresentante il “Martirio Santo Stefano” (dat. 1826), opera di Giovanni Pock, (Starno (Boemia 1780 – Milano 1842), circondata da un’imponente cornice in marmo giallo, collegata a due statue in stucco, a destra san Romedio e a sinistra San Pietro, opera di Antonio Giuseppe Sartori (Castione (TN) 1714 – Vienna 1792). Al di sopra un affresco con la “Gloria di Santo Stefano” (XVIII sec.)

 

Altri elementi di interesse: Sulle pareti della chiesa è visibile una Via Crucis in legno di artista sconosciuto (XX sec.) Due vetrate (databili 1920) raffiguranti San Vigilo e Santo Stefano, opera di G. Parisi (Trento 1866-1964) Presso la chiesa è reperibile un pieghevole illustrato, a cura di Boninsegna Aldo, da cui sono tratte parte delle informazioni qui riportate.