La Chiesa di Sant’Agnese viene ricordata per la prima volta in un documento relativo a una visita pastorale del 1537 e risulta consacrata nel 1636, affidata quindi alla Comunità di Tierno per il suo mantenimento. Tra il 1862 e il 1962 subisce più opere di ampliamenti e restauri a cui probabilmente si devono le forme attuali. Nel 1909 venne restaurato il campanile e dotato di nuova campana. Ulteriori interventi si resero necessari, come per molte chiese della zona, dal termine della prima Guerra Mondiale.
La chiesa, posta su un terreno in lieve pendenza, presenta una pianta quadrangolare, divisa in tre navate, la cui partizione è distinguibile già dalla facciata a salienti. La facciata è preceduta da una breve scalinata, si basa su uno zoccolo ad intonaco rustico ed è delimitata sui lati da una lesena doppia.
L’interno è diviso in tre navate, divise da pilastri doppi. La navata centrale è coperta da una volta a crocera e a botte, le navate laterali hanno un soffitto piano. Un arco Santo a tutto sesto precede il presbiterio a pianta quadrata centrale, leggermente rialzato rispetto alla navata e diviso da essa da quattro scalini. Il presbiterio è sormontato da un tamburo con piccole finestre.
Al centro del presbiterio è collocato l’altare dedicato a Santa Agnese, opera di Teodoro benedetti di Mori (1697 Castione(TN) – 1780-90?) è databile al 1744, realizzato in forme tardo barocche con marmi policromi locali. La pala d’altare, datata al 1929 è attribuita a Raffaele Signorini di Ravenna (notizie incerte).
I due altari laterali sono dedicati alla Vergine Immacolata ed a S. Giuseppe, con statue lignee dell’artista gardenese Giuseppe Stuflesser (n. Ortisei (BZ) 1887) .
Le due statue del S. Cuore di Gesù e di Maria, collocate in nicchie ai lati dell’arco santo, sono invece opera di Luigi Bombana (1913 – 1969 Mori (TN)) e databili alla metà del XX sec.(1955?).
Si ringrazia Marco Dinca per il materiale fornito per l’elaborazione della scheda.
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.