Il percorso parte dal centro di Mori e, passando per la contrada "Zocchel", si sviluppa su uno dei sei percorsi che raggiungono il Santuario di Montalbano. Raggiunto il prato soprastante il santuario si prosegue sulla destra lungo il sentiero che sale a zig zag inerpicandosi sulla montagna e, mantenendo una bellissima vista del paese, si raggiunge la sommità della via Attrezzata O. Maranzoni. Per il ritorno mediante altra via si può prosegue salendo sulla stradina asfaltata tra i campi fino al primo bivio, qui si svolta a sinistra e si prosegue seguendo le indicazioni del sentiero "Pipel", fino al ritorno a Mori.
(MAPPA N.1 / ITINERARI ESCURSIONISTICI - percorso A)
Il percorso parte dal centro di Mori e si dirige verso la frazione di Mori Vecchio. Arrivati in p.zza Ca de L'Ora, la si attraversa e, inserendosi nell'abitato storico, si prosegue fino a raggiungere un bivio con stradina a salire sulla destra. Qui si seguono le indicazioni per il "Santuario di Montalbano" fino al primo capitello (S. Anna - 1692), per proseguire sull'antica strada romana che collegava Mori alla Val di Gresta, percorribile in 40 minuti. Il sentiero del Pipel fino a 70 anni fa era usato dagli abitanti di Nomesino per raggiungere Mori, e dagli operai della Montecatini per recarsi al lavoro. Salendo questo sentiero si incontra a sinistra il “Dosso del Cornociol” dal quale si può ammirare uno stupendo panorama di Mori. Per il ritorno mediante altra via si può prosegue sulla stradina asfaltata tra i campi fino al secondo bivio, qui si svolta a destra e si prosegue scendendo seguendo le indicazioni del sentiero "Rientro", fino al ritorno a Montalbano e Mori.
(MAPPA N.1 / ITINERARI ESCURSIONISTICI - percorso A)
Il percorso ad anello parte dal centro di Mori e, passando per le contrade "Zocchel" e "Villanuova", prosegue verso le frazioni di Molina e Ravazzone. Usciti dal paese si imbocca la stradina a sinistra che sale verso le trincee dell'Asmara e il "doss delle gere". Il percorso prosegue sulla strada forestale che sale lungo il pendio boscoso fino a raggiungere località Camanghem, posta sul limitare del dirupo sovrastante l'abitato di Ravazzone. Da qui si prosegue sul sentiero "Mori-Montalbano" che conduce al Castello di Albano e al Santuario. Lungo il sentiero si passa dal "maroc fendu", un sasso spaccato al cui interno c'era un osservatorio austroungarico a controllo delle linee italiane sul monte Zugna.
(MAPPA N.1 / ITINERARI ESCURSIONISTICI - percorso B)
Il percorso parte dal centro di Mori e si dirige verso la frazione di Mori Vecchio. Arrivati in p.zza Ca de L'Ora, la si attraversa e, inserendosi nell'abitato storico, si prosegue fino a raggiungere p.zza S.Maria ab Indis. Si prosegue su Via S. Bernardino e si continua uscendo dal paese fino a raggiungere un bivio con stradina a destra, ove si seguono le indicazioni "Lasta" e "trincee del Grom". Il sentiere sale parzialmente su mulattiera attraversando un bosco rado di roverelle. Lungo il cammino si incontra una formazione geologica (da cui il nome del sentiero) e successivamente la chiesetta di Santa Apollonia (XVII secolo), posta su un'altura con uno splendido panorama sulla piana di Mori, sul Monte Baldo e lo Zugna. Proseguendo si raggiungono le frazioni di Manzano e Nomesino in Val di Gresta.
(MAPPA N.1 / ITINERARI ESCURSIONISTICI - percorso F)
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.