Anima canta che na serenada
sto bèl dòss el la merita dassem
adèss che la luna sora ai monti la è levada
e qualche stela eluse nel serem.
Canteme dei pini alti e squasi neri
vèci e rugosi, vegnui 'n tra i sassi.
'n dove passa streti en la gera bei senteri
che se presta volentiera a far do passi.
Cantame de st'aria da l'odor de rasa,
dei cròzzi spacai su, dei verdi so spiazzoti,
dela paze che se gode, dei fiori chi de casa,
de le mame ciacolone a spass coi puteloti.
Cantame la storia del vecio castel
e del romitori a pic sul prezepizi
col campanil che sponze le nuvole del ziel.
Cantame il temp che chi hò passà, felize.
Eco è vegnù sera! Sul Zengio e sora i cròzzi
la luna buta arzent a piene man,
parla el vent coi pini...mili vozi
che se scolta sol su chi, a Montalbam!
G.A.
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.