Solitaria, quella chiesetta, appesa
come un ingenuo ex voto, allo scheggione
ranciato. Vi giungemmo. Il pio silenzio
era tutto per noi.
E ci parve che il Cristo, più che un tempio
fastoso d’ori e d’organi,
avrebbe amato scendere, al richiamo
della preghiera, tra quelle pareti
d’una nuda umiltà.
Pregammo: che durasse, il nostro amore,
per la vita: poi, come quel lumino
sotto l’icona, nel sopravvivente.
Fuori da mozziconi d’un castello
fatto ormai d’aria,
fatti orma d’aria anch’essi, e un po’ stupiti,
avi ci sorridevano. Indulgenti,
ci additarono sui muri canuti
l’edera che non si distacca. Mai.
Lionello Fiumi
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.