Di Giuliano Moscatelli
Tanto antica
da ingannare la mia memoria
alla base di un muro screpolato
la fontana della Rosina sul Forno
zampilla ancora.
I segni del tempo
tanto evidenti
penetrano nelle rughe della pietra
e sul fondo
l’impronta grigia del passato
e quella verde del muschio.
Un filo d’acqua trasparente
scende a spumeggiare una nenia
di lontani ricordi.
Quella musica immaginaria
stimola la memoria
e, nella trasparenza dell’acqua
fioriscono antiche immagini;
la dura vita del tempo
nelle torride estati, a piedi nudi
a dissetare infinte curiosità.
Risuonano vibranti storie
della mia gente,
e in quel ricordo,
l’anima si ammanta
dei colori dell’arcobaleno
nello stupore di un concerto di sogno,
d’acqua
e di vita.
Tratto da “El Campanò de San Giuseppe“
2002 - Stampa: La Grafica Srl Mori (TN)
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.