Un famoso raccoglitore di leggende e racconti trentini nel 1867 raccolse la leggenda più nota riguardante Montalbano: La Busa del Barbazza; di cui diamo la traduzione:
"A picco sopra il grande piazzale del Mercato di Mori giacciono i ruderi di un vecchio castello e vicinissimo c'è una roccia tagliata che conduce ad una grotta sotterranea. Questa fenditura porta ora il nome di "Busa del Barbaz" che vuol dire il buco del barbone. Le grotte sono ora ripiene e quasi estinte, e sarà quindi necessario che vengano effettuati diligenti scavi durante i quali siano prima di tutto rispettati i sentimenti cristiani del popolo verso i propri avi che riposano nella pace di Dio. Gli unni raccontano che era vissuto in Mori un uomo maligno e brutale di nome "Barba", il quale sceglieva quelle catene per le sue imprese. Raccontano poi le vecchie signore - ed esse sanno molte più cose dei giovani - che in ogni caverna abitava un vecchio con la barba molto lunga e bianca ed era tanto crudele che non era mai sazio se non mangiava carne umana. Le sue ossa giacciono in fondo a quella caverna e se a qualcuno fosse possibile arrivare fin laggiù, il morto gli apparirà e gli mostrerà il posto deve un grande tesoro giace nascosto"
El Campano' di San Giuseppe 1979
Del Bus del Barbaza di Mori si trova scritto anche in un libro recente: "Sulla via dell'orso- un racconto trentino di uomini e natura" di Anna Sustersic e Filippo Riboldi. Nel capitolo sulla paura si trova scritto:"Personaggio strano ... giovane o vecchio, con barba e capelli lunghi, dispettoso, crudele e sanguinario o profondamente buono. Schivo e scontroso, di rado si avventurava fuori dai confini del bosco ma, se decideva di farlo, portava in dono agli abitanti del villaggio la sua profonda conoscenza del mondo naturale. Capriccioso e brusco, spaventoso e imprevedibile, preda di terrificanti appetiti e altrettanto abissali malinconie, ma in fondo un'anima buona ... Il Trentino è pieno dei suoi luoghi: il Capitel de l'Om selvadech a Faver, il Bus del Salvanel a Cagnò ... il Bus del Barbaza a Mori".
Il volume ha vinto il XXXIV Premio Gambrinus "Giuseppe Mazzotti" , edizione 2016
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.