Era costume di alcune valli del Trentino che nella prima sera di marzo i giovani del paese salissero sui colli e, acceso un gran fuoco per essere veduti in lontananza, iniziassero con un rituale semplice ma suggestivo, il «tra zo marz». Con questa primitiva rappresentazione leva festeggiare con grandi fuochi di gioia L'entrata di Marzo nei villaggi é con essa l'arrivo della stagione dei fiori e degli amori...
Il contadino rimase perplesso dapprima, poi pensò: "Prima di morire cercherò di mettermi a posto col Padre Eterno, che indubbiamente non mi lascierà in mano del diavolo", ed acconsentì. Subito il diavolo, munito di gerla, si prese i due macigni e li sistemò uno per parte. Si mise la gerla sulle spalle e si incamminò. Il contadino lo fissava con tanto d'occhi, sbalordito. Non erano trascorsi che pochi secondi, quando apparve il vecchio...
I ruderi del Castello di Albano sorgono alla sommità di un aspro dosso incombente sull'abitato di Mori. Il luogo è sconvolto da grandi massi; la asprezza del suolo suggerisce naturalmente il fiorire delle leggende che sono nate intorno al Castello. Alcune legate probabilmente al tempo dei famosi processi contro le streghe avvenuti nella Vallagarina alla fine del '700, come nel caso del «Bus delle Strie», una caverna visibile sulla Pala del Remit...
E’ un bel paesino di montagna dove vive Adele, con i campi ordinati che si stendono fino al bosco.
All’inizio della primavera l’aria fresca scende dal monte Creino si unisce a quella del monte Grom e plana con lievi folate sulle case dei contadini che si preparano per le semine. Adele odia le patate, e seminarle ancora di più. La madre ste per perdere la pazienza vedendo...
In un giorno lontano che si perde nell’ignoto dei tempi passati sostò un pastore col suo stanco gregge all’ombra di un magnifico castagno. Era ai piè d’una tipica collina, sulla cui vetta è una pineta, sola fra rupi e boschi cedui. In faccia aveva un ridente lago alpino, ricco di pesce, tra monti austeri, baciato dagli ultimi raggi del sole che cadeva
trascolorando nubi ed alte nevi nell’incantevole conca del Garda.
È detta la singolare spaccatura nella roccia che la leggenda vuole originata da Balzebù, che li pose un piede per poi sparire verso il Camanghen.
Tratto dal libro di Luigi Dalrì Mori “ note storiche dalle origini alla fine della 1 guerra mondiale” finito di stampare nel 1987 da “La Grafica” per conto della cassa Rurale di Mori.
La tradizione vuole che là sia nascosto un tesoro che, per un certo periodo, fu custodito dal demonio.
Tratto dal libro di Luigi Dalrì Mori “ note storiche dalle origini alla fine della 1 guerra mondiale” finito di stampare nel 1987 da “La Grafica” per conto della cassa Rurale di Mori.
E’ così detta la caverna visibile nella “Pala del Romit” (roccia dell’eremita) sopra il Dos de la Motta. La caverna sarebbe stato luogo di tresca delle streghe.
Tratto dal libro di Luigi Dalrì Mori “ note storiche dalle origini alla fine della 1 guerra mondiale” finito di stampare nel 1987 da “La Grafica” per conto della cassa Rurale di Mori.
...LO SAPEVI CHE?
Monte Albano è stata una zona abitata e frequentata dal periodo del bronzo. Sono state trovate tracce della civiltà del bronzo (1900-1500 a.C.). L'abitato apparteneva alla cultura dei castellieri trentini; l'intera zona era costituita da altre alture, che davano vita ad altri castellieri: quella del Santuario, del Castello e del Doss Mota. A causa dell'aumento della popolazione, l'abitato venne ampliato ai piedi del Monte Albano. Lungo la Valle dell'Adige sorgono i "Pipel", rocce di forma conica, alle quali venivano attribuiti un'anima possente e divina. Accanto a queste pietre sacre sorgevano i villaggi come a Corno presso il Pipel di Tierno e l'abitato di Monte Albano, presso il Pipel di Mori Vecchio.